Sedicesima edizione del Trofeo Saladini
Pilastri La piena del… Po Meritatissima e travolgente vittoria del setter di Cossali nel prestigioso circuito
estivo di prove Anche quest'anno la Valle d'Herens, dominata dalla mole
maestosa della Grande-Dixence ospita le prove
d'apertura del Trofeo Romano Saladini Pilastri, prestigiosa manifestazione
che giunge quest'anno alla sua sedicesima edizione.
MAREA DI GALLI SUL PASUBIO. La quantità di selvatici presenti e la loro dislocazione a
piccoli gruppi comporta difficoltà per i cani
impegnati. Sembra di correre in un pollaio. Gli stessi concorrenti in attesa del turno fanno partire accidentalmente da un
larice a tergo della strada una vecchia e cinque-sei
galletti. Onore quindi a quei soggetti che tra le grosse
difficoltà nella giornata odierna sono riusciti ad andare in classifica.
Nella batteria Malnati-Delaini primeggia il setter Abel dell'inossidabile Fausto Mazzoleni,
che, nonostante le brutte condizioni riesce, dopo una tipica guidata di
quindici metri, a risolvere egregiamente il lavoro su di un giovane gallotto. L'altra batteria è dominata dalla pointerina di madame Beaudet Nyaka de St. Claire, che stacca il cartellino iridato del CACIT grazie ad un primo turno sostenuto con una notevole
tempra ed ad un punto ottenuto su di un gallo e risolto come Dio comanda.
Completano le classifiche altri sei cani,
dimostrando la validità e l'alto contenuto tecnico della prova del Pasubio per la densità di selvatico utile e per la
particolare situazione difficoltosa dei terreni. COL VISENTIN: POCA BRIGATA, VITA BEATA. Dopo le prove nel Nordovest che hanno visto i CACIT
di Canon Picetto Arogno di Tartari e di Randa del Cavaldrossa
di Ferla, si riparte da Belluno. Solamente 18
soggetti iscritti. Tuttavia si ha la consolazione che i 18
presenti sono il meglio della selezione fatta tra i partecipanti. Due
sono le batterie, con quattro coppie e mezza ciascuna. La prima batteria,
diretta dalla terna Frangini-Naldi-Miatton,
dopo un cospicuo numero di selvatici utili, riesce a qualificare due
soggetti. La vittoria arride a Paco di Cavaglià,
che ottiene un punto difficilissimo in una valletta, risoltogli
dall'inesperienza della giovane compagna di coppia. L'altra batteria, che
corre sotto i ripetitori del Rifugio Col Visentin,
è giudicata dalle valenti trombette del trio Bernabè-Bortot-Geminiani. Anche
qui ottimo il numero dei selvatici incontrati che permette di stilare una
classifica degna di nota. Vince con il CACIT
il Pier dei Felini, setter di Roberto Anesa, già
detentore di diverse qualifiche nelle prove precedenti, seguito a ruota dall'habituè Po di Cossali, che
stavolta deve accontentarsi della seconda piazza e della Riserva di CAC. SUL MONTE GRAPPA. Seguo la batteria della Val Vècia,
luogo che trasuda storie di uomini spediti al fronte
a scavare trincee e strade nella roccia a 90 centesimi di lira al giorno e a
morire gratuitamente ma che mi riporta alla mente anche le più epiche imprese
di cani e conduttori: Franco Giachino con l'Asso, Antonio Trapletti
con il Dingo dell'Acqua Fregia, Paolo Rui con il Redo, Edoardo Della Bella con la Maia
dell'Onda Marina e tanti altri di cui mi scorrono davanti agli occhi nomi e
prestazioni indimenticabili. Torno alla realtà per seguire la batteria, che è
giudicata dal canterino Trivellato in coppia con Miatton.
Pochi gli incontri ma di elevata difficoltà tecnica
per l'impervio terreno e per le condizioni del terreno, anche qui umiliato
dalle recenti abbondanti piogge. Tuttavia riescono ad andare in classifica
tre cani, sui quali predomina il setter svizzero Sass
del Cavaldrossa, un bianco-fegato della scuderia di
Ferla, che si aggiudica un
eccellente grazie alla buona prestazione ottenuta su di un vecchio gallo.
Meno fortunata l'altra batteria diretta da Basso e Carradore: gli unici galli
utili a disposizione sono stati malamente sprecati. VALLI BERGAMASCHE. Si giunge a Bergamo per l'ultimo atto del Trofeo Saladini
Pilastri. Alla vigilia delle due ultime decisive prove la situazione in
classifica generale è la seguente: c'è in fuga il Po di Cossali,
tallonato dal Pier dei Felini di Anesa,
gli altri seguono con grandi distacchi. Ma alla Presolana
i giochi si compiono con una gara d'anticipo: giudicato dalla terna Delaini-Morandi-Bernabè, il Po strappa di prepotenza il
Trofeo Saladini Pilastri con l'ennesimo certificato di attitudine
al campionato. È difatti unico classificato e vincitore della sua batteria
con il CACIT. Per Cossali
è ormai fatta: dopo quasi dieci anni di rincorsa il
Saladini è suo. L'altra batteria, guidata dal trio Coti Zelati-Zanetti-Testa è più fortunata nel numero di incontri ed è vinta dal primo eccellente del Canon Picetto Arogno di Tartari. Sarà quest'ultimo
a chiudere in bellezza il Trofeo Saladini Pilastri, strappando il secondo
certificato iridato della tournée il giorno successivo in Valle Brembana. Po di Cossali vince la sedicesima
edizione del Trofeo Saladini Pilastri. Il premio per la migliore femmina va
alla Randa del Cavaldrossa del ticinese Ferla. Yuri Tartari |
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