Sedicesima edizione del Trofeo Saladini Pilastri

La piena del… Po

Meritatissima e travolgente vittoria del setter di Cossali nel prestigioso circuito estivo di prove

Anche quest'anno la Valle d'Herens, dominata dalla mole maestosa della Grande-Dixence ospita le prove d'apertura del Trofeo Romano Saladini Pilastri, prestigiosa manifestazione che giunge quest'anno alla sua sedicesima edizione.
L'organizzazione della manifestazione è affidata al Setter & Pointer Club Svizzero, che nella persona del suo rappresentante, Paul Duchein, riesce a rinverdire i fasti delle passate edizioni. Entrambe le giornate di prova vedono la partecipazione di circa una sessantina di soggetti provenienti da Italia, Svizzera, Germania e Francia, divisi su tre concours: due sul versante destro della valle, all'alpeggio della Mandelon ed all'alpeggio della Meribèe, mentre uno sul versante sinistro all'alpeggio di Orchere, un po' più in alto rispetto alla storica zona di Thion dove cinquant'anni fa si corse la prima prova di questo genere. Ottima la presenza di selvatici che permette di qualificare in due giorni ben venticinque soggetti.
Nella prima giornata domina il setter francese Moïse du Col de la Planete di Françoise Sage, che, con un primo turno dalla prestazione equiparata dal relatore Julien alla grande nota del concorso, ottiene nel richiamo un punto "da pelle d'oca", facendogli giustamente staccare un meritatissimo cartellino iridato. Negli altri concours dominano il setter italiano Po del candido Pietro Cossali, che si aggiudica la batteria che corre alla Meribèe con un Eccellente davanti all'altro Eccellente del Boss di Meo Cavaglià, e la pointerina francese Petiteourse de la Demi Brume della seducente Catherine Beaudet, che ha il predominio nella batteria della Mandelon davanti alla ultracoccolata setterina italiana Nala del bergamasco Andrea Bettinaglio ed alla settera rossocrociata Prima di Renè Bloch.
La seconda giornata è invece caratterizzata dal raffronto tra la scuola elvetica e la scuola italiana della specialità: difatti due delle tre batterie tornano al campo-base con la proposta per l'assegnazione del CACIT. A confrontarsi nel barrage, sotto la direzione del presidente di giuria, Mario Testa, troviamo il Boniek (detto Paco) di Meo Cavaglià, soggetto detentore del Trofeo Saladini 2001, e la setterina tutto pepe Randa del Cavaldrossa del ticinese Giuseppe Ferla, titolare dell'ultrasessantenne affisso "del Cavaldrossa" ereditato dal padre insieme alle virtù di gentleman, cacciatore d'altri tempi applicato alla cinofilia. Purtroppo nel barrage, nonostante la valenza dei suoi due grandi protagonisti, non si riesce ad assegnare il CACIT a seguito della mancata partenza dei due soggetti allo sgancio sul terreno. Randa e Paco si devono accontentare del CAC. Nella terza batteria troviamo invece un pointer dominare sugli altri concorrenti: vince con l'eccellente l'O'stia del pittoresco Chayroche dai mustacchi alla Tartarino di Tarascona, davanti al solito Moïse di Sage ed al setter italiano Bach del giovane Pelamatti.
IL TICINO E' VICINO. Dopo un giorno di riposo si passa a correre dietro ai gallotti per due giorni sui terreni della Valle Bedretto, la valle che si apre alla destra del massiccio del San Gottardo, in Ticino. Saliamo da Airolo verso il passo della Novena che apre le porte del Vallese. Al ristorante-albergo-bivacco di All'acqua, dove è fissato il ritrovo, troviamo il gioviale Ares Sala, presidente della sezione regionale ticinese del Setter & Pointer Club svizzero, e l'incantevole figlia Claudia impegnati nell'organizzare e coordinare le tre batterie. I protagonisti del duello sono il già noto Po di Cossali, campione dei settermen, e l'Indù del Sassalbo di Lodovico Onesti, campione dei cugini pointermen e fresco di riconferma nel titolo europeo pointer di specialità al Grimsèl. Allo sgancio i due sembrano prendere terreno uniformemente verso l'alto, ma circa un minuto più tardi appare evidente al folto pubblico assiepato sulla strada che il Po ha una marcia in più dell'Indù. Quando quest'ultimo indugia un attimo di più al di sotto di alcuni mughi mentre il compagno di coppia si esprime alla grande più in alto, è la trombetta di Delaini a chiudere la partita.
Si aggiudica il CACIT il Po di Cossali, che prende così il volo in classifica generale. All'Indù resta una molto onorevole Riserva di CACIT che consente di dare lustro alla razza pointer, i cui rappresentanti, seppure in esiguo numero, riescono ogni volta a farsi valere ed a coprirsi di onore.
La prima batteria, guidata dai giudici Coti Zelati e Duchein porta un solo cane in classifica, il setter Cerro del neofita Bravaccini, al quale diverse sbavature nel turno e qualche difficoltà nella risoluzione del punto precludono di avere una qualifica al di là del Molto Buono. La seconda batteria, giudicata da Delaini e dal francese Julien, vede la vittoria del setter bianco-fegato Tango di Adriano Tartari che, dopo aver svolto un turno con grande impegno, cerca idonea, si aggiudica un punto con grande abilità dimostrando metodo ed intelligenza. Conclude la giornata lo scarno bilancio della terza batteria, tenuto dal giudice Sassarini che ha giudicato in compagnia di Pedrazzetti. Solo un cane in classifica con il CQN, il Sass del Cavaldrossa di Ferla che ha dato un ottimo saggio dell'interpretazione della nota del concorso, guastato purtroppo nella risoluzione del magnifico punto dalla rincorsa all'involo del selvatico.

MAREA DI GALLI SUL PASUBIO.

La quantità di selvatici presenti e la loro dislocazione a piccoli gruppi comporta difficoltà per i cani impegnati. Sembra di correre in un pollaio. Gli stessi concorrenti in attesa del turno fanno partire accidentalmente da un larice a tergo della strada una vecchia e cinque-sei galletti. Onore quindi a quei soggetti che tra le grosse difficoltà nella giornata odierna sono riusciti ad andare in classifica. Nella batteria Malnati-Delaini primeggia il setter Abel dell'inossidabile Fausto Mazzoleni, che, nonostante le brutte condizioni riesce, dopo una tipica guidata di quindici metri, a risolvere egregiamente il lavoro su di un giovane gallotto. L'altra batteria è dominata dalla pointerina di madame Beaudet Nyaka de St. Claire, che stacca il cartellino iridato del CACIT grazie ad un primo turno sostenuto con una notevole tempra ed ad un punto ottenuto su di un gallo e risolto come Dio comanda. Completano le classifiche altri sei cani, dimostrando la validità e l'alto contenuto tecnico della prova del Pasubio per la densità di selvatico utile e per la particolare situazione difficoltosa dei terreni.

COL VISENTIN: POCA BRIGATA, VITA BEATA.

Dopo le prove nel Nordovest che hanno visto i CACIT di Canon Picetto Arogno di Tartari e di Randa del Cavaldrossa di Ferla, si riparte da Belluno. Solamente 18 soggetti iscritti. Tuttavia si ha la consolazione che i 18 presenti sono il meglio della selezione fatta tra i partecipanti. Due sono le batterie, con quattro coppie e mezza ciascuna. La prima batteria, diretta dalla terna Frangini-Naldi-Miatton, dopo un cospicuo numero di selvatici utili, riesce a qualificare due soggetti. La vittoria arride a Paco di Cavaglià, che ottiene un punto difficilissimo in una valletta, risoltogli dall'inesperienza della giovane compagna di coppia. L'altra batteria, che corre sotto i ripetitori del Rifugio Col Visentin, è giudicata dalle valenti trombette del trio Bernabè-Bortot-Geminiani. Anche qui ottimo il numero dei selvatici incontrati che permette di stilare una classifica degna di nota. Vince con il CACIT il Pier dei Felini, setter di Roberto Anesa, già detentore di diverse qualifiche nelle prove precedenti, seguito a ruota dall'habituè Po di Cossali, che stavolta deve accontentarsi della seconda piazza e della Riserva di CAC.

SUL MONTE GRAPPA.

Seguo la batteria della Val Vècia, luogo che trasuda storie di uomini spediti al fronte a scavare trincee e strade nella roccia a 90 centesimi di lira al giorno e a morire gratuitamente ma che mi riporta alla mente anche le più epiche imprese di cani e conduttori: Franco Giachino con l'Asso, Antonio Trapletti con il Dingo dell'Acqua Fregia, Paolo Rui con il Redo, Edoardo Della Bella con la Maia dell'Onda Marina e tanti altri di cui mi scorrono davanti agli occhi nomi e prestazioni indimenticabili. Torno alla realtà per seguire la batteria, che è giudicata dal canterino Trivellato in coppia con Miatton. Pochi gli incontri ma di elevata difficoltà tecnica per l'impervio terreno e per le condizioni del terreno, anche qui umiliato dalle recenti abbondanti piogge. Tuttavia riescono ad andare in classifica tre cani, sui quali predomina il setter svizzero Sass del Cavaldrossa, un bianco-fegato della scuderia di Ferla, che si aggiudica un eccellente grazie alla buona prestazione ottenuta su di un vecchio gallo. Meno fortunata l'altra batteria diretta da Basso e Carradore: gli unici galli utili a disposizione sono stati malamente sprecati.

VALLI BERGAMASCHE.

Si giunge a Bergamo per l'ultimo atto del Trofeo Saladini Pilastri. Alla vigilia delle due ultime decisive prove la situazione in classifica generale è la seguente: c'è in fuga il Po di Cossali, tallonato dal Pier dei Felini di Anesa, gli altri seguono con grandi distacchi. Ma alla Presolana i giochi si compiono con una gara d'anticipo: giudicato dalla terna Delaini-Morandi-Bernabè, il Po strappa di prepotenza il Trofeo Saladini Pilastri con l'ennesimo certificato di attitudine al campionato. È difatti unico classificato e vincitore della sua batteria con il CACIT. Per Cossali è ormai fatta: dopo quasi dieci anni di rincorsa il Saladini è suo. L'altra batteria, guidata dal trio Coti Zelati-Zanetti-Testa è più fortunata nel numero di incontri ed è vinta dal primo eccellente del Canon Picetto Arogno di Tartari. Sarà quest'ultimo a chiudere in bellezza il Trofeo Saladini Pilastri, strappando il secondo certificato iridato della tournée il giorno successivo in Valle Brembana.

Po di Cossali vince la sedicesima edizione del Trofeo Saladini Pilastri. Il premio per la migliore femmina va alla Randa del Cavaldrossa del ticinese Ferla.

Yuri Tartari